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… L’illusione del “giudicare”

Giustizia Bendata

Un giorno, di fronte alla casa di un saggio odiato dalla gente del paese in cui viveva, si accalcava una folla vociferante e urlante come una muta di cani lanciata sulla preda.

Egli uscì sul balcone e stette immobile, senza rispondere.

Un uomo si mise a ingiuriarlo più degli altri e ciò ebbe l’effetto di far tacere la folla.

Dapprima essa ascoltò a bocca aperta il suo ingiurioso portavoce… poi sembrò a disagio, come stupita di tanta violenza: infine, mentre il saggio rimaneva sempre in silenzio, cominciò a mormorare sul conto di colui che qualche minuto prima era ancora il suo rappresentante.

Allora, mentre la folla cominciava a mormorare contro l’intrigante, il saggio si fece avanti e gli diede uno schiaffo.

La folla si disperse.

Un cercatore di verità che assistette alla scena, girovagò pensando e ripensando alla scena: “Peccato … proprio nel momento della sua vittoria, il saggio non ha resistito e ha reagito”.

Mentre era così assorto nei suoi pensieri, incontrò un monaco che aveva intravisto sul luogo dell’accaduto, in disparte e in silenzio.

Il cercatore gli si avvicinò e gli chiese cosa ne pensasse del fatto, manifestando la propria delusione per il  comportamento del saggio.

Il monaco gli rispose: “sappi, o ignorante che giudica in base all’apparenza, che la realtà è diversa da ciò che immagini: ciò che ti sembra realtà non è altro che quello che ti è sembrato essere la realtà, una pura illusione !

Il saggio ha colpito quell’uomo.

E questo è un dato di fatto.

La sua intenzione, però, non è un fatto visibile alla tua mente !

Egli ha colpito l’uomo per disperdere la folla.

Se non lo avesse fatto, la folla avrebbe finito per aggredire il persecutore. Colpendolo, invece, ha soddisfatto la sete della folla per lo spettacolo della punizione. L’aggressore ne ha avuto il male minore.

In verità è stato protetto dal furore della folla che altrimenti lo avrebbe linciato.

Quindi, come vedi, ciò che sembrava un atto di violenza e che era effettivamente tale, era l’unico modo di preservare la vita del diffamatore.

Fino a che non saprai vedere queste cose nel tuo cuore, non sarai mai un vero cercatore, ma sarai come un ragazzo che gioca a biglie e chiamerai questo, “sapere” o “conoscenza”.

Non avrai mai la comprensione e rimarrai per sempre un animale,  a  meno  che  impari  e  impari  e  impari.

Il cercatore rispose: “Se si dovesse adottare questo principio, e dunque astenersi dal giudicare secondo le apparenze, ogni tipo di azione irresponsabile potrebbe essere commessa in nome della santità, e tutti i furfanti della terra sarebbero ancora liberi di agire a modo loro: e il mondo andrebbe in rovina !”

Il monaco lo guardò, sorrise.

Poi si mise a piangere.

Infine disse: “Oh, innocente fratello ! Non hai notato che il mondo è già inclinato verso la rovina perché quanti credono di fare bene e sono privi di percezione e di comprensione, sono proprio coloro che ne accelerano la fine ?

Tuttavia, non lo vedi, ed infatti desideri contribuire al processo.

Non preoccuparti di ciò, invece di specializzarti nell’analisi minuziosa delle apparenze, sforzati di sviluppare la comprensione del senso vero degli eventi.”

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